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RELAZIONE DI BILANCIO (*)

(*)Tutti i dati riportati nella presente relazione sono, per comodità espositiva, espressi in milioni di euro con arrotondamento al decimale.

Onorevoli Colleghi! - Secondo una prassi consolidata, negli anni in cui si tengono le elezioni politiche la procedura di approvazione del bilancio interno della Camera si articola nella predisposizione e deliberazione del progetto di bilancio da parte degli Organi collegiali della Camera uscente, e successivamente, previo esame del Collegio dei Questori e dell'Ufficio di Presidenza neoeletti, nell'approvazione da parte dell'Assemblea della nuova Camera del progetto di bilancio, eventualmente integrato o modificato.
In questo quadro, il progetto di bilancio per il 2008 è stato predisposto dal Collegio dei Questori nella riunione del 5 dicembre 2007, in modo da consentirne la deliberazione - in via sperimentale - da parte dell'Ufficio di Presidenza nella riunione del 19 dicembre 2007, e quindi con largo anticipo rispetto al termine regolamentare del 30 aprile dell'anno successivo. Considerato il periodo di esame del progetto, è evidente che esso non poteva scontare le risultanze consuntive dell'esercizio 2007 né gli effetti finanziari derivanti dalla fine anticipata della XV legislatura.
Nello scorcio finale della passata legislatura, nella riunione del 16 aprile 2008, l'Ufficio di Presidenza in occasione dell'esame del conto consuntivo per il 2007 ha proceduto ad alcune modifiche del progetto di bilancio per il 2008, essenzialmente volte a recepire le variazioni conseguenti alle operazioni di chiusura dell'esercizio 2007 (importi dell'avanzo di amministrazione, del fondo di cassa iniziale, dei residui e della cassa), gli aggiornamenti - a quel momento stimati - delle previsioni connessi al cambio di legislatura, nonché variazioni degli stanziamenti resesi necessarie alla luce dell'andamento della gestione e di delibere del Collegio dei deputati Questori nel frattempo intervenute.
Gli interventi più rilevanti apportati hanno riguardato l'integrazione di 8 milioni di euro del capitolo 10 relativo agli assegni vitalizi, l'aumento di 1 milione e 765 mila euro del capitolo 160 per la verifica dei risultati elettorali, l'incremento di 1 milione e 100 mila euro del capitolo 220 per la restituzione dei contributi previdenziali versati da deputati che non hanno maturato i requisiti minimi di anzianità contributiva per conseguire il diritto all'assegno vitalizio, l'aumento di circa 1 milione del capitolo 235 relativo alle spese per fabbricati e impianti, per spese deliberate dal Collegio dei Questori per il potenziamento degli impianti di telecomunicazione ed elettrico. In particolare il nuovo finanziamento è volto ad assicurare il rifacimento degli impianti audio video della sala della Regina e dell'aula della Commissione esteri, il rinnovo dell'impianto audio dell'aula della Commissione di vigilanza sul sistema radiotelevisivo, un intervento di manutenzione straordinaria sull'impianto di amplificazione dell'Assemblea e il potenziamento delle capacità delle apparecchiature relative al canale satellitare.
Tenendo conto di ulteriori interventi che nel complesso hanno comportato un saldo di 1,53 milioni di euro, l'ammontare complessivo delle maggiori spese risulta pari a 13,4 milioni di euro.
Ovviamente, il cambio di legislatura comporta anche la modifica del capitolo 400 (Erogazione del rimborso ai partiti e movimenti politici in relazione alle spese elettorali sostenute per il rinnovo della Camera dei deputati), che peraltro dal punto di vista contabile, facendo parte delle partite di giro (somme che transitano nel bilancio, comparendo identiche sia in entrata sia in uscita, in quanto riscosse o erogate per conto di terzi), non incide sulla spesa effettiva della Camera, risultante invece dal Titolo I e dal Titolo II della spesa, ossia dalle spese correnti e dalle spese in conto capitale.
Alle maggiori spese registrate nella ricordata riunione dell'Ufficio di Presidenza del 16 aprile 2008 è stata data integrale copertura attraverso la rimodulazione degli importi dei fondi di riserva di parte corrente e di parte capitale, scesi complessivamente allo 0,83 per cento del totale della spesa.
In questa legislatura il Collegio dei Questori ritenendo che, alla luce anche della circostanza che l'avvicendamento conseguente alle elezioni politiche è avvenuto in una fase avanzata dell'esercizio, una compiuta definizione dei nuovi indirizzi politico-amministrativi non possa che riflettersi nella fase di costruzione del bilancio interno 2009, ha proceduto ad un limitato aggiornamento del progetto di bilancio e dell'allegato bilancio triennale 2008-2010 deliberato nella XV legislatura, secondo le direttrici di seguito esposte.
I risultati delle elezioni politiche hanno infatti determinato una riduzione del numero dei Gruppi parlamentari, che nel progetto di bilancio porta, rispetto all'originaria previsione dell'anno in corso, ad una diminuzione complessiva della spesa di 2,8 milioni di euro, di cui 0,5 milioni di euro sul capitolo 105 (Spese per servizi di personale non dipendente) relativamente al personale addetto alle segreterie dei componenti dell'Ufficio di Presidenza e 2,3 milioni di euro sul capitolo 135 (Contributi ai Gruppi parlamentari), anche considerando i riflessi finanziari di eventuali interventi che gli Organi di direzione politica potranno assumere in merito alla dotazione del personale dei Gruppi parlamentari.
Il capitolo 220, relativo alla restituzione dei contributi previdenziali versati da deputati che non hanno maturato i requisiti minimi di anzianità contributiva per conseguire il diritto all'assegno vitalizio, è stato integrato di ulteriori 1,5 milioni di euro, pur nella consapevolezza che la somma stanziata non consentirebbe di soddisfare gli interessati qualora questi decidessero tutti di avvalersi di tale facoltà; potrebbe quindi rendersi necessaria, nel corso dell'esercizio, un'ulteriore integrazione del suddetto capitolo a carico del fondo di riserva.
Altre spese connesse al cambio di legislatura sono quelle, pari a 0,48 milioni di euro, che incidono sul capitolo 240 (Spese per beni durevoli e attrezzature) dovute ad interventi straordinari sugli arredi.
Non sono invece legati al cambio di legislatura gli aumenti iscritti nel capitolo 70 per la fornitura di acqua, gas e elettricità. In questo caso l'aumento del costo del greggio ha determinato un'ascesa delle bollette; il capitolo in questione è stato pertanto integrato di 0,58 milioni di euro.
Il capitolo 235 (Spese per fabbricati e impianti) è stato invece integrato di 0,2 milioni di euro per ulteriori interventi volti all'abbattimento di barriere architettoniche.
Nella presente legislatura il Collegio dei Questori proseguirà nell'opera di contenimento dei costi anche tramite interventi, allo stato ancora in fase di studio, volti, da un lato, ad un minor consumo di carta correlato allo sviluppo di un programma di dematerializzazione, e dall'altro, alla riduzione della tiratura della stampa degli atti parlamentari. Grazie all'utilizzo delle risorse tecnologiche ed informatiche disponibili, tali misure non comprometteranno la qualità dei servizi funzionali all'attività parlamentare e consentiranno a regime, a partire cioè dal 2009, di conseguire risparmi per oltre 1 milione di euro annui e per l'esercizio in corso produrranno economie stimabili nell'ordine di 0,5 milioni di euro, che potranno trovare evidenza nel conto consuntivo 2008.
L'illustrazione delle variazioni apportate si deve necessariamente completare con i dati relativi ai fondi di riserva, che come si è detto, dopo la manovra del 16 aprile 2008 erano scesi ad un importo complessivo di soli 8,7 milioni di euro. Per la parte non coperta dal saldo positivo tra le anzidette minori e maggiori spese si è quindi provveduto, attraverso l'utilizzo di una quota delle economie registrate con la chiusura dell'esercizio precedente, a reintegrare il fondo di riserva di parte capitale alla somma originaria di 10 milioni di euro, mentre il fondo di parte corrente viene portato a 13,8 milioni di euro. In tal modo, i fondi di riserva, nel complesso, vengono a rappresentare il 2,23 per cento delle previsioni di spesa, livello adeguato per far fronte alle esigenze impreviste che si possono porre nel corso della nuova legislatura. Occorre peraltro chiarire che si tratta di una manovra prudenziale, che porta ad un lieve aumento della spesa effettiva al netto dei fondi di riserva, che rispetto a quanto previsto nel progetto di bilancio deliberato dal precedente Ufficio di Presidenza nel mese di aprile, fa registrare una crescita pari allo 0,49 per cento, anziché dello 0,41 per cento, rispetto alle previsioni definitive per il 2007. Al lordo dei fondi di riserva, invece, la spesa cresce dell'1,50 per cento: percentuale questa comunque inferiore allo stesso andamento dell'inflazione programmata per il 2008.
È quindi confermato - in un quadro di programmazione delle spese - lo sforzo di contenimento e selezione delle spese da tempo avviato, nel quadro di una politica di rigorosa gestione finanziaria, che al contempo assicuri l'efficiente funzionamento dell'Istituzione parlamentare. Si tratta, infatti, di contenere i costi senza compromettere la capacità del Parlamento di adeguare se stesso all'evoluzione del sistema istituzionale e alla complessità crescente della società e di intervenire sulle questioni fondamentali della vita civile in modo tempestivo e con conoscenze adeguate.
Più in particolare, per quanto riguarda le entrate, la Camera dei deputati con decisione autonoma sin dalla XIV legislatura, e quindi molto prima che si originasse il dibattito concernente i costi della politica, ha adottato un indirizzo teso al progressivo contenimento dei costi per il proprio funzionamento attraverso un vincolo alla crescita della dotazione; è, infatti, evidente che il rispetto di tale vincolo di bilancio impone interventi strutturali sulla composizione della spesa e sui costi organizzativi e funzionali della Camera stessa.
Con la delibera dell'Ufficio di Presidenza del luglio 2003, successivamente confermata anche nella passata legislatura, si è deciso di contenere la crescita della dotazione entro il tasso programmato del PIL nominale indicato dal Governo nel DPEF per l'anno di riferimento, in modo da rapportare l'andamento delle spese necessarie per il funzionamento della Camera alla situazione economico-finanziaria del Paese.
L'adozione di tale parametro, convenzionalmente assunto anche a livello comunitario per valutare l'entità delle variazioni delle diverse grandezze economico finanziarie, ha costituito per la Camera un preciso e rigido autovincolo alla dinamica della crescita della propria dotazione che non ha avuto riscontro in altre realtà istituzionali ed ha permesso alla Camera di avere in questi anni il tasso di crescita della dotazione più basso tra gli Organi costituzionali. Dal 2003 infatti la Camera ha sempre presentato tassi di incremento della propria dotazione inferiori agli altri Organi costituzionali, spesso di diversi punti percentuali.
In aggiunta a ciò, va sottolineato che l'originaria richiesta di dotazione nel periodo 2008-2010 è stata operata facendo riferimento ai parametri del PIL nominale programmato previsti nel DPEF 2007-2011, e non a quelli, più elevati e più aggiornati, previsti nel DPEF 2008-2011, al quale la Camera avrebbe potuto far riferimento. In tal modo la richiesta al Ministero dell'Economia e delle Finanze, dal 2008 al 2010, è risultata fin dall'inizio di 110 milioni di euro inferiore a quanto il rispetto della regola del PIL nominale avrebbe consentito.
Occorre poi considerare le riduzioni già precedentemente operate alle dotazioni del 2006, 2007 e 2008 rispetto alle originarie richieste, che nel triennio considerato hanno comportato un minor trasferimento dallo Stato pari a 68,7 milioni di euro.
I risparmi per il bilancio dello Stato per il periodo 2006-2010, sono complessivamente risultati - già al momento della richiesta di dotazione formulata lo scorso anno - superiori a 184 milioni di euro, ricomprendendo in tale cifra anche i 6 milioni di risparmi (e, conseguentemente, di minor richiesta di dotazione) derivanti dalla soppressione dei viaggi di studio dei deputati in carica.
Ai risultati appena esposti si è aggiunta un'ulteriore misura di contenimento di trasferimento dal bilancio dello Stato, costituita dalla riduzione di 12,35 milioni di euro della richiesta di dotazione per l'anno 2008, decisa dall'Ufficio di Presidenza nella riunione del 7 novembre 2007, in sintonia con gli altri Organi costituzionali, che hanno convenuto di adeguare il tasso di crescita delle rispettive dotazioni per il 2008 in misura pari al tasso di inflazione programmato (1,70 per cento). Per il corrente anno, la dotazione ammonta quindi a 978,15 milioni di euro.
Come chiarito nella ricordata riunione dell'Ufficio di Presidenza del 7 novembre 2007, l'applicazione per il 2008 del parametro dell'inflazione programmata non ha comportato il superamento del criterio del PIL nominale, bensì la scelta, per il 2008, di adottare in ragione della situazione congiunturale, un valore di riferimento più stringente, esattamente secondo l'impegno del Collegio dei Questori e dell'Ufficio di Presidenza. Tuttavia, anche per gli anni 2009 e 2010 è maturato, in questa legislatura, l'intendimento di confermare il principio di contenimento della richiesta di dotazione entro il tasso di inflazione programmata, indicata all'1,5 per cento nel DPEF 2009-2013. In tal modo la minore spesa a carico del bilancio dello Stato, nei prossimi due anni, sarà pari a 75,5 milioni di euro rispetto a quanto già richiesto al Ministero dell'Economia e delle Finanze nell'agosto del 2007; tali risparmi vanno ad aggiungersi a quelli derivanti dalle manovre sopra ricordate, dando la misura dello sforzo concretamente compiuto.
Nel complesso, nel periodo 2006-2010 la richiesta della Camera di trasferimenti di risorse finanziarie dal bilancio dello Stato si è infatti ridotta di oltre 271 milioni di euro. Il risultato complessivo è quindi importante ed è stato reso possibile grazie ad un generale e approfondito riesame di tutte le poste di bilancio. Non si tratta solo del caso forse più noto dell'indennità parlamentare, che è stata dapprima ridotta e poi bloccata, così che viene oggi corrisposta in misura inferiore a quella già erogata nel 2005, con preclusione degli aumenti per i prossimi cinque anni, ma di una revisione della stessa vita amministrativa, come testimonia la forte contrazione della dinamica della spesa, che in alcuni capitoli mostra un andamento addirittura decrescente. In molti casi le previsioni sono ormai ridotte al «minimo vitale», anche per rispondere ad alcuni ordini del giorno che lo scorso anno erano stati accolti durante la discussione del bilancio.
Quanto alle previsioni relative alla spesa effettiva, riferita cioè ai Titoli I e II (rispettivamente, spese correnti e in conto capitale), va evidenziato il ridotto incremento della dinamica di spesa, pur a seguito degli aggiornamenti conseguenti al cambio di legislatura. Come detto, la spesa nel 2008 aumenta dell'1,50 per cento rispetto al 2007, a fronte dell'incremento di 2,94 punti percentuali delle previsioni 2007 rispetto a quelle del 2006. Se si confrontano poi le previsioni definitive relative al 2006, anch'esso anno di cambio di legislatura, con quelle dell'anno precedente si può notare come l'incremento previsto delle spese fu pari al 4,48 per cento e l'aumento della dotazione risultò pari al 3,17 per cento.
Questi risultati sono possibili grazie anche al fatto che il progetto di bilancio per il 2008 costituisce - come evidenziato dal Collegio della passata legislatura - il documento che per la prima volta registra gli effetti delle decisioni assunte nel corso del 2007 per ridurre i costi della Camera. Si tratta di molteplici decisioni assunte sul versante della spesa, ispirate a logiche e sistemi organizzativi nuovi, con procedure di continua verifica della congruità dei contratti, dell'andamento della gestione, così da intervenire sulla struttura dei costi dell'amministrazione della Camera, a partire dalle componenti di spesa discrezionali fino ad agire su eccessive rigidità delle spese obbligatorie. A titolo di esempio, si ricordano la riconsiderazione dei contratti nel settore informatico, il passaggio ovunque possibile dal cartaceo all'on line, l'eliminazione dei rimborsi spese per i viaggi di studio all'estero dei deputati, il congelamento degli aumenti automatici dell'indennità parlamentare, la riforma dei vitalizi dei parlamentari, il blocco selettivo del turn over dei dipendenti e l'esternalizzazione del ristorante interno per i parlamentari. Su quest'ultimo punto va evidenziato che nel progetto di bilancio, a fronte dei maggiori oneri di cui al capitolo 130 relativi ai servizi di ristorazione gestiti in appalto per la parte relativa al ristorante per i deputati, vi sono riduzioni di spesa, in particolare per i servizi di pulizia e di lavanderia (capitolo 65) e per l'acquisto di alimentari (capitolo 85); sono altresì da considerare i risparmi relativi ai servizi resi - nell'ambito della ristorazione, quando questa non era esternalizzata - dal cosiddetto personale «interinale» (per la cui specifica voce al capitolo 105 non è stata, anche per questo motivo, appostata alcuna somma) e per i servizi di distribuzione al ristorante «veloce». Il saldo di tutte queste voci, tenendo altresì conto degli effetti indiretti connessi alla diversa utilizzazione del personale dipendente precedentemente addetto alla ristorazione, porta ad un risparmio di circa tre milioni di euro.
In sede di messa a punto del progetto di bilancio interno per il 2009 potranno poi ovviamente trovare compiuta traduzione contabile gli ulteriori indirizzi ed interventi che gli Organi collegiali della presente legislatura stanno definendo.
Passando ad un'esposizione sintetica delle previsioni di competenza delle diverse categorie di spesa, occorre segnalare che esse, ovviamente, rispecchiano gli obiettivi gestionali esposti nell'allegato Programma dell'attività amministrativa, approvato nel dicembre scorso, cui non si può non rinviare.
Nel dettaglio della spesa di parte corrente, la categoria I (Deputati), con uno stanziamento di 167,0 milioni di euro registra un decremento dell'1,26 per cento rispetto all'anno 2007 per effetto delle sopra ricordate misure in ordine alla sospensione dell'adeguamento dell'indennità parlamentare al trattamento economico dei magistrati e all'abolizione dei viaggi di studio all'estero.
La categoria II (Deputati cessati dal mandato) evidenzia un aumento rispetto all'anno precedente del 5,25 per cento attestando le previsioni a 139,4 milioni di euro, in considerazione dell'aumento dei titolari di assegno vitalizio connesso al rinnovo delle Camere.
Lo stanziamento della categoria III (Personale in servizio) ammonta a 271,4 milioni di euro, con un incremento dell'1,65 per cento, anche per effetto del blocco selettivo del turn over.
Le previsioni della categoria IV (Personale in quiescenza) si attestano a 176,2 milioni di euro, con una crescita del 5,21 per cento sulle previsioni dell'anno precedente.
Per quanto riguarda la categoria V (Acquisto di beni e servizi) le previsioni di spesa ammontano a 175,9 milioni di euro, con una diminuzione di 8,6 milioni rispetto all'esercizio precedente, pari al 4,67 per cento, grazie a significativi risparmi in numerosi comparti, dalle spese postali ai servizi di pulizia e igiene, dalle spese di trasporto a quelle per assicurazioni; quanto alle spese telefoniche, esse potranno ulteriormente ridursi anche con il ricorso a nuove tecnologie, che il Collegio dei Questori si ripromette di valutare sia sotto il profilo della convenienza economica, sia sotto il profilo della qualità e sicurezza del servizio.
La categoria VI (Trasferimenti) diminuisce dell'1,36 per cento, con previsioni per complessivi 35,6 milioni di euro, essenzialmente per effetto della riduzione del numero dei Gruppi parlamentari, di cui si è precedentemente detto.
Le previsioni della categoria VII (Spese non attribuibili), che ammontano nel complesso a 61,5 milioni di euro, registrano rispetto al 2007 un aumento del 12,63 per cento. In realtà, però, si registra un decremento di quasi tutti i capitoli, ad eccezione di quelli connessi al cambio di legislatura (cap. 160 «Spese per la verifica dei risultati elettorali» e cap. 220 «Restituzione di somme») e del Fondo di riserva per le spese impreviste di parte corrente, cui è attribuito uno stanziamento di 13,8 milioni di euro, al netto del quale la categoria fa registrare un aumento pari al 2,22 per cento.
Sul versante della spesa di parte capitale, la categoria VIII (Beni immobiliari) con una previsione pari a 18,8 milioni di euro, registra un decremento del 13,46 per cento rispetto all'anno precedente.
Analogamente anche la categoria IX (Beni durevoli) presenta per il 2008 un decremento del 12,21 per cento, con uno stanziamento di 11,6 milioni di euro.
Nella categoria X (Patrimonio artistico, bibliotecario e archivistico storico) la previsione di 1,5 milioni di euro evidenzia un decremento del 12,34 per cento.
La categoria XI (Somme non attribuibili) è costituita unicamente dal capitolo relativo al fondo di riserva di parte capitale che reca uno stanziamento pari a 10 milioni di euro.
Le disponibilità finanziarie allocate nel fondo di riserva di parte corrente e in quello di parte capitale, pari nel complesso a 23,8 milioni di euro, rappresentano, come si è detto, il 2,23 per cento del totale delle spese previste nell'esercizio.
Come di consueto, le previsioni di cassa che accompagnano quelle di competenza sono espresse in termini di somma tra queste ultime e i residui.
Per gli anni 2009 e 2010 compresi nel bilancio triennale, come anticipato nelle pagine precedenti, la dinamica della dotazione è prevista pari al tasso di inflazione programmato (+1,5 per cento); la dotazione per il 2009 infatti si attesta a 992,8 milioni di euro, a fronte dei 1.022,2 milioni di euro richiesti lo scorso anno, e quella per il 2010 ammonta a 1.007,7 milioni di euro, a fronte dei 1.053,8 milioni di euro già indicati.
Le spese relative ai Titoli I e II, al netto quindi delle partite di giro, ammontano in questa fase a 1.095,8 milioni di euro per l'anno 2009 e a 1.123,9 per l'anno successivo, mentre le risorse finanziarie allocate nei fondi di riserva, pari rispettivamente a 28,9 milioni di euro e 39 milioni di euro, rappresentano il 2,64 per cento del totale della spesa effettiva per l'anno 2009 e il 3,47 per cento per l'anno 2010.
È peraltro fermo intendimento di questo Collegio dei Questori, con il conforto dell'Ufficio di Presidenza e dell'Assemblea, conseguire per gli anni 2009 e 2010 una dinamica della spesa più contenuta di quella prefigurata per detti esercizi nell'allegato bilancio triennale; ciò in relazione ai programmi che saranno elaborati nei prossimi mesi e che troveranno puntuale definizione a partire dal progetto di bilancio 2009 - il primo interamente riconducibile agli Organi di questa legislatura - in un quadro di selezione di obiettivi e priorità, di monitoraggio dei flussi di spesa, di perseguimento dell'efficacia e dell'efficienza dell'azione amministrativa, di ricerca della massima razionalizzazione nell'allocazione delle risorse.

I deputati Questori
Francesco Colucci
Antonio Mazzocchi
Gabriele Albonetti